mercoledì 29 giugno 2011

Floranium: la lampada che si illumina, collegata alla pianta

Le lampade FLORANIUM sono indicatori innovativi sull'attività vitale delle piante, che permettono di visualizzare le attività di piante viventi, causate dal movimento, il tatto, cambiamenti climatici, l'ambiente e molti altri elementi della vita.



Tratto dal sito internet Floranium:

"Alcuni credono che le piante possono sentire la nostra presenza ... Siamo tutti collegati in qualche modo? Si tratta di una comunicazione tra le aure, bio-fotoni o campi elettromagnetici da una fonte all'altra? Guarda come le piante rispondono al tocco, cambiamenti climatici, acqua e altro ancora ... La lampada FLORANIUM realizza una transizione da un colore ad un altro quando è collegata alla pianta. I colori fondamentali sono il rosso, il verde e il blu e sono utilizzati per creare un display dai colori vivaci, ricco di colori e tonalità, in quanto la pianta risponde ad un tocco, una mano in movimento o altri cambiamenti nel suo ambiente."

Il seguente documentario illustra il funzionamento del Floranium, lampada sviluppata partendo dalle indagini di Backster a cui il commentatore accenna.


domenica 12 giugno 2011

Jagadish Chandra Bose e l'affetto nelle piante

Jagadish Chandra Bose diede un notevole contributo alla scienza nell'ambito della fisiologia vegetale. Ha trasmesso una teoria per la salita della linfa nelle piante, nel 1927. Secondo la sua teoria, pulsazioni elettromeccaniche di cellule viventi sono le responsabili per l'ascesa della linfa nelle piante.

Nella sua ricerca sulla stimolazione delle piante, Bose ha dimostrato con l'aiuto dei suoi crescograph di recente invenzione, che le piante hanno risposto a vari stimoli, come se disponessero di un sistema nervoso simile a quello degli animali. Egli ha quindi trovato un parallelismo tra i tessuti animali e vegetali.

I suoi esperimenti hanno dimostrato che le piante crescono più velocemente ascoltando musica piacevole e la loro crescita è ritardata in presenza di rumore o suoni pesanti.

Il suo maggiore contributo nel campo della biofisica è stata la dimostrazione della natura elettrica della conduzione di stimoli diversi nelle piante (ad esempio, le ferite, agenti chimici), che in precedenza erano ritenuti di natura chimica. Tali affermazioni sono state successivamente dimostrate sperimentalmente da al Wildon et al. (Nature, 1992, 360, 62-65).

E 'stato anche il primo a studiare l'azione delle microonde nei tessuti delle piante e cambiamenti corrispondenti al potenziale di membrana delle cellule. Ha studiato il meccanismo degli effetti stagionali sulle piante, l'effetto degli inibitori chimici sulle piante stimoli, l'effetto della temperatura, ecc. Dall'analisi della variazione del potenziale di membrana delle cellule delle piante in diverse circostanze, ha dedotto l'affermazione che le piante possono "sentire il dolore, capire l'affetto".



Una interessante pagina dedicata all'argomento.



Il libro può essere integralmente letto in inglese collegandosi a questo indirizzo:
http://www.rexresearch.com/bose/bose.htm 



Link diretto al libro.

domenica 29 maggio 2011

Sistema nervoso delle piante

Aspetti neurovegetali delle piante. Tratto dal 1st International Symposium on Plant Neurobiology.

Una delle sequoie più grandi al mondo?

E' il "Generale Sherman": il "Generale Sherman" è un imponente esemplare di sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum). Si tratta di uno degli esemplari più alti al mondo di tale specie, raggiungendo gli 83,8 m. Sebbene non sia l'albero più alto del mondo (il primato appartiene attualmente alla Sequoia sempervirens chiamata Hyperion) è sicuramente il più grosso in termini di volume, e si può considerare il più grande organismo vivente per volume. Il suo volume è stato stimato in 1487 m³.

[Leggi l'articolo integrale dalla Wikipedia]

In cosa consiste la respirazione delle piante?

Tratto da  Yahoo Answers:

La pianta respira come noi: prende dall'aria ossigeno (che essa stessa produce con la fotosintesi) ed emette anidride carbonica e lo fa 24 ore al giorno sia di giorno sia di notte.
La fotosintesi invece avviene solo nelle ore di luce e poiché, quando è in presenza di luce, la produzione di ossigeno è di gran lunga superiore alla quantità di ossigeno che la pianta consuma con la respirazione, di giorno la respirazione viene sarà mascherata dalla fotosintesi. Di notte, invece, o più esattamente, in assenza di luce, poiché la pianta non produce ossigeno, si nota solo l'ossigeno che la pianta consuma con la respirazione.

[leggi la risposta completa]

Dalle piante un sistema nervoso alternativo

Dal sito internet del Corriere.it

Un bruco ha raggiunto una foglia e comincia a cibarsene. Segnali (di natura elettrica) partono dalla foglia aggredita e raggiungono le altre foglie dando l' allarme: "C' e' un attacco nemico, proteggetevi". In risposta, ogni foglia fa entrare in azione gli strumenti difensivi di cui dispone (produce ad esempio sostanze chimiche che ritardano la digestione: il bruco deve mangiare piu' lentamente, resta quindi piu' a lungo sulla foglia e diviene cosi' vulnerabile all' aggressione dei predatori; per cui finisce col rinunciare al pasto e si rifugia in luoghi meno esposti). Fenomeni del genere sono stati studiati e documentati sulle piante dei pomodori da un' e' quipe di ricercatori anglo neozelandesi (pubblica i risultati dello studio l' autorevole rivista Nature). Sotto un particolare aspetto i dati sono apparsi del tutto inattesi: si sa che i vegetali (a differenza degli animali) non hanno terminazioni nervose; ed ora si scopre che un meccanismo di comunicazione "nervo simile" puo' esistere e funzionare anche in assenza di nervi, secondo modalita' fino ad oggi ignote. C' e' una possibile ricaduta per la medicina degli uomini, purtroppo per il momento solo "futuribile": e' la speranza di poter attuare sistemi di comunicazione analoghi per pazienti che soffrono per trasmissioni nervose fortemente indebolite o addirittura interrotte (si pensi ai paraplegici). Torniamo alla pianta di pomodoro. Come puo' avvenire, sul rigoroso piano scientifico, la trasmissione nei vegetali di informazioni "per via elettrica"? Spiega il dottor David Wildon, fisiologo dell' Universita' East Anglia e membro dell' e' quipe che ha condotto gli esperimenti: "Le cellule della foglia che vengono spezzate dal bruco mentre se ne ciba perdono in quella fase sia sostanze acquee sia condizioni immateriali di tensione; questo determina nella parte di foglia non ancora mangiata una serie di cambiamenti chimici che si riflettono sullo stato di certi ioni (cioe' di particole atomiche che hanno una carica elettrica); gli ioni fanno in continuita' la spola fra loro, da cellula a cellula, passando per dei particolari condotti tubolari (i plasmodesmi): comunicano cosi' alle altre foglie la notizia dell' attacco, mettendole in grado di attuare i dispositivi di protezione". Da notare, aggiunge Wildon, che "questo sistema di comunicazione ha lo svantaggio, rispetto ai dispositivi della trasmissione nervosa degli animali, di essere molto lento: ma questo alla pianta interessa meno". E sarebbe un prezzo da pagare accettabile anche per dei pazienti umani, se riuscissimo a fornir loro quei mezzi di trasmissione nervosa di cui sono oggi privi. Giuliano Ferrieri
Ferrieri Giuliano
Pagina 21
(20 febbraio 1995) - Corriere della Sera

lunedì 23 maggio 2011

Elettricità dalle alghe

Ingegneri ricavano energia elettrica dalle alghe.

Leggi l'articolo in lingua inglese.

Leggi l'articolo in lingua italiana dal sito del Corriere.it